Lapo di Castiglionchio

Detto delle persone de nostri progenitori et diloro discen denti voglio inromarti de parentadi. Truovo chel detto Scolaio givane fu piovando di miransu et poi lascio la pie ve et tolse per mogle una degalli per riavere pace della morte di Currado degalli il quale havea morto Sinibaldo di Messer Ruggieri come altrove ho facto mentione et di quel la donna hebbe tutti i detti suoi figluoli maschi: poi mori la donna el detto Scolaio tolse per mogle una dadecoma no et di lei hebbe due fanciulle femine et luna hebbe nome Ghita et fu marita a Piero schetti diche nacque Jacopo Sachetti Truovo anchora che il detto Albertuccio avolo mio tolse per moglie una sirochia di Messer Baldo vechio da seghine chebbe nome mona sedhc di cui nacuqono i detti Lapo et Gherarduccio Truovo che il detto Messer Lapo pazo tolse per mogle una donna de pazi di valdardno chebbe nome mona Lapa che nebbe i detti thommaso et Lapo Poi morta la donna tolse una de bellandi di borgo sancto apostolo che nebbe il detto Ruggieri Truovo anchora chel detto Lapo dalbertuccio mio padre tolse per mogle una fi guloa di Mazuffero ferrantini hebbe nome Bilia donna di grandissima prudentia della quale tutti i suoi figluoli hebbe Truovo anchora chel decto Rinaldo vechio tolse per mogle una de cappardi della quale nacque Tribaldo ultimo et fratelli Truovo chel detto Ruggieri di Messer Lapo tose per mogle una degli abati chebbe nome mona Lapa furono tre sirochie Luna fu mogle di Messer Pepi çauicciuli done nacque Simone et Vieri di Messer Pepo. Laltra fu mogle di Philippo di Messer Bernardo derossi Laltra deldetto ruggieri Truovo anchora cehl detto Frncesco di rimaldo fratello di tei baldo tolse per mogle una detisi chebbe nome mona Albizima

non hebbe figluoli di lei Trovo anchora cheldetto Thommaso di Messer Lapo tolse per mogle una di quelli da qurannta che ne Andrea figluolo del detto thommas so Truovo anchora chel detto Francesco di lapo mio fratello tolse per moble una figluola di valorino de Cuirianni hebbe nome mona Balda sirochia di bar na valorini et di lei nacque il detto Simone di fran cesco: furono tre sirochie luna fu mogle di Palla di Messer Jacopo delli strozi Laltra di Scolaio da sommaia Lal tra del detto francesxo Truovo anchora che il detto Alberto di lapo mio fratello tolse per mogle una fi gluola di Bernardo di Messer Philippo cavalcanti hebbe nome mona Caterina di lei hebbe tutti e suoi figluo li Truovo anchora cke il detto Guido del detto Tri baldo ultimo tolse per mogle una figluola di Scolaio da sommaia et di lei hebbe i suoi figluoli Truovo an chora che il detto Andrea di thommaso tolse per mogle una figluola di thommaso dimesser Vieri de Cerchi Trovo anchora che neri discolaio predetto tolse per mogle una de cavalcanti: ancora morta la detto sua mogle tolase per mogle una de couoni Ancroa truovo chel decto Lapo di Scolaio tolase per megle una de bo naguisi della quale nacque il detto Luigi Anche truo vo chel detto Luigi tolse per mogle una de cavalchanti dellato di monte calvoli iche nato Nanni figluolo del detto luigi Ancora morta la detta donna de caval canti tolse per mogle il detto luigi una figluola di Messer Berto frescobaldi Ancora truovo chel detto tribaldo ultimo tolse per mogle una delle figluole di Caruccio del vetre grande et valente popolando oltrarno

di cui nacque i detti figluoli di tribaldo. Ancora truo vo chel detto Guido di Messe tribaldo tolse per mogle una de fagiolari da saneta maria maggiore hebbe nome mon biancia diche nacque il detto Biagio. Ancora truo vo chel detto Matheo di tribaldo tolse per moble una fi gluola di thommaso dieci feci da sancto apostolo di cui nac que due fanciulle del detto matheo. lo proprio essen do stato lunto tempo chierico et piovano dell adetta pieve da miransu et cosi studiato et devenuot doc tore et lecto piu anni e speravo per quella via di venire inistato niente dimeno veggendo la nostra famigla quasi manchare di persone per zelo della notra famigla et per havere famigla presi mogle quella che ancora e cioe la tua madre la quale fu figluola di Bernardo di benincasa falchi il quale benincasa fu una savio huomo antua et guelfo et ful sl suo tempo nel regimento della citta de maggio ri popolani del quartiere di San Giovanni et tutto gli uffici maggiori hebbe et ebbe gratelli et conforti assai: hebbe uno figluolo chebbe nome Bernardo il qul le fu giovane di bella savia et riposata maniera : di lec rossi di leggere et di studieare. costui tolse per mogle mona Masa figluola di messer Jacolo de medici sirochia da verado de medici il piu gratiso humo dicasa i me dici al tempo suo. Et percui a mone a verardo il mio minore figluolo fratello tuo per reverenza della detta mona Masa tua avola et sirocchia del detto Ave rardo il quale amo molto et del piovano freses don na di grande prudentia et di grande honestade di lei hebbe due figluoli uno maschio che a nome bernardo

il qule molto graioso giovane mori et per lui ave sti tu nome Bernardo et una femmina cioe Mar gherita la quale e mia donna et tua madre della quale ho genrato te et tuoi fratelli et sirochie. Et infra laltre gratie chi iddio ma facte che sonon molte fu avere lei per donnaL percio che di lei o ac quistata grade famigla: mone havuto in danari et cose assai dutile et proficto et sopra tutto la sua prudentia fenno et sollecitudine in allevare la sua famibla et a fare la sua masseritia bene: bene accom pagnata di consiglo et auto della detta mona Masa sua madre la quale per materna carit la detta mia donna tua madre et sua figluola unica morto il detto Bernardo suo figluolo mai non volle baggando are con grande honore et proficto dite de de tuoi fratelli et sirochie O decto piu lungo d mio matri monio che degli altri per che sa alla materia pri ncipate cioe del tuo orignie Consiglio et comandoti che sempre in ogni cosa et luogo tu habbi gradissima reverenza a essa tua madre et a essa tua avola et oro honora quato la mia propria persona Hora possiamo de detti parentadi ricogliere che la nostra famigla e dicesa et nota per madri delle dette fa miglie cioe C Pazi di valdarno C Cappairdi C Fer rantini C Cavalcanti C Galli C Frescobaldi C Tifi C Cerchi C Quelli da quarata C Quelli di benicasa falchi C Cuirianni C Abbati C Bellandi C Quelli da sommaia C Fagiolari C Bonaguisi C Quelli da feghie C Couoni C De parentadi fatti da noatri avoli adrieto si e la cosa antica che nulla

ne truovo. Volea hora dire de parentadi facti per noi dando delle nostre donne a dalatrui ma veggio che lopera cresce troppo et pero passero et diro pu re dinoi proprio Io hebbi quatro sirochie luna hebbe nome fecha questa fu infino da giovane in ferma per modo che piu honesto era a non mari tarla no piacque alla madre di mecterla in moni stero ma perlo detto diffecto lamariot a uno richo huomo di bassa foggia che fu chiamato Giovanni ber linghieri che ne uno figluolo cioe berlinghieri Co stei fu donna di grande conscientia di grande puri ta et niente dimeno di rilevato animo et grande altra hebbe nome orsa fu maritata a Nicolo digui dalotto bernotti il quale in quello tempo era richo et amato mercatante era di borgo sancto apostolo duna antica famigla hebbene molti figluoli bene che tutti sieno morti fuori duno che oggi piovano di miransu fu costei donna di grande conscientia et pura conditione et honestissima Laltra hebbe nome Nora fu mogle di Zanobbi di Messer Jacopo deglia mieri bello savio et riccho donzello hebbene bella famigla bene che tutto morissono Costei fu donna digrande spirito et di grande honesta: dilectossi di leggere et studiare la sancta scrittura et conversare con person e spirituali: fu molto ca ra et accepta al suo mariot nella via et quando mori lalascio richamente bene che tutto distribuisse perdio et perlanima del marito Torno al propr sito et dico che truovo che la chiesa de frati minori di firenze fu fondata da prima nel MCCC^to come

racconta Giovanni Villani nella sua cronica nel Et truovo che sopra larco della porta della entrata principale delluogo de frati fu posto et murato nel muro uno scudo di marmo dellarme nostra il qua le vistette in fino a di miei chello edificio antico si dis fece et formossi el nuovo che oggie anchora imper fecto Et poi quando fu facta la faccia nuova della detta chiesa dinanzi ad mia richiesta feciono i frati rimectere a mie spese Uno scudo dellarme nostra nella detta faccia dallato dentro alla chiesa a punto in qullo luogo dove era stata la porta antica el detto scudo antico del marmo collarme nostra et cose e hora: nel quale luogo se iddio il concede intendo di fare una cappella et ivi la mia sepultura quando a dio rendero la mia anima la quale conceda ame esso iddio di faer si che sia allui accepta Truovo anchora che come che i detti nostri progenitori tor nassino a stare a firenze gia sono lunghissimi tem pi come detto e mente dimeno percio che non disces sono mai adarti ne ad mercatantia usavano piu in contado alloro tenute uccellando et cacciando et tegnendo loro usanze et grandigie che in citta infino a gliavoi nostri siche nella ciptandinan za in quelli tempi no presono grande fama co me quelli da ricasoli i quali stati nobili antichi et grandissimi huomini nel contado di firenze et nella cittadinanaza non presono mai grande faa ne mai non curarono daver nella citta lor si ti ritenendosi pero colla grandigia del contado Ma pure truovo chel decto Messere Ruggieri doctore

fu de signori priofi da firenze per lo sexto di sapie ro scheraggio nel MCCLXXXVIIII del ese dapro le insieme con Messer Jacopo da Certalkdo iudice per lo secto doltrarno et condino compagni per lo sexto di borgo et con pagno bordoni per sexto di san bra chatio et con Dino vocato pecora per lo secto di por ta delduomo con Bernarndo di Messer manfredi degliach mari perlo sexto di porto Sanpiero et loro notaio fu Ser Benvenuto olivieri da sexto Truovo ancho ra celdecto Lapo dalbertuccio il quae fu ame padre et te avolo il quae fu huomo pacifico et di buona conditione et fama et molto amato dao gni maniera digente et dilectossi dabitare allatia fu de signori priori da firenze molte volte et una volta fu de priori et in quello ufficio mori con gran de honore Dopo lui molti di noi furono in quello ufficio de signori priori et spetialmente il detto Ruggieri di Messer Lapo Il quale fu molte volte gonfalo niere di guistitia et reputato fu valentissimo et lealissimo huomo et a di nostri Alberto mio fra tello pu volte e stato in quello ufficio et neglialitre uffici della citta et spetialmente negi uffici di par te guelfa nella quale parte et ne suoi uffici tutta la nostra famigla sempre e stata molto accepta co me diro nella risposta che aro all atua terza doman da Et accioche non prehendessi adminatione che non bedi che io sia salito a quallo ufficio del priora to sappia che ne tempi che si feciono gli squieterni elle borse et sachi dove sono messi per motiam et donde si trahe quello ufficio secondo gli ordini

della citta lo ero clerico e piovano siche non dovea es sere messo negli ufici temporali Vero e che poi che lasciai il chericato et presi donna come fare potea di ragione pero che non avea altro che due minori ordini sono facti alcuni squietini et borse et sachi delle quali alcuna none finita alchuna non e cominciata a tocca re credesi et sperasi che in quelle debba essere siche se vita ne concede iddio anchora a quello ufficio posso ag giugnere Hora perche la penna ma tra protato in piu lungo scrivere che cominciando non credetti faro fine a questa parte concludendo a te che secondo cheo potuto comprehendere da miei antichi et dantichi villani de paesi in cui persuccessione et fama se conservata la memoria delle cose antiche fu tempo che tegnendo i nostri progenitori la loro parte del castello di cuora et di nepozano et il casteoo di failla et faella et di moran fu de quali di sopra o facto mentione et altre loro teu te et castella heggonon intorno di dumila fedeli et accio che tu ne altri di questo non it maravigli veggendo la detta nostra famigla ridocta in si basso loco leggi il poeta fiorentino Dante nel xvi^o capitolo nel paradiso che comincia O poca nostra nobilta di sangue et ?? dice cosi Se tu raguardi Luni et vi bisagla Come sono ite et come se ne vanno Dietro a esse chiusi et sinigagla V dir come leschiatte si dissamo Non ti parra nuova cosa ne forte Poscia che le citta tremine anno Le vostre cost tutte anno lor morte Si ome voi ima celasi in alcuna

Chedura motlo e leviet son corte Et come il volger del ciel de la luna Copre et di scuopre i liti snaza posa Cosi fa di fiorenza la fortuna Per che non dea parer mmirabil cosa Cio chio diro deglialti fiorentini Onde e la fama nel tempo nascosa I udi glughi et iddi i castellinin Philippi greci ormanni et alberighi Gia nel color illustri cittadini et ??

INCOMINCIA LA SECONDA ^domanda DELLA TERZA PAR TE DELLA EPISTOA DI MESSER LAPO DA CASTI GLIONCHIO A MESSER BERNARDO CANONICO SUO FIGLUOLO CIOE SERA DEL NUMERO DE GRA DI O DE POPOLANI DELLA CITTA DI FIRENZE

EXAMINAVO HORA LA SECONDA tua domada ciose se del numero de grandi o de popolani della detta citta seconda el modo el rito della detta citta. E potrebbe a molti questa tua seconda domanda pare re imporvida et superflua percio che nella tua pri ma domanda la quale u se eri noblie o plebio que sta seconda pare decisa et terminata per che se secoda loa doctrin a quivi data per me et per l atua orignie cosi dichiarata prehendrai te esseer plebeio sarai popolano et del numero de popolani: percio che come quivi fu detto socto nome della plebie si conpren dono tutti altro che nobili Et Cosi e converso se secondo

La predecta doctrina et declartione di tua orignine comprehenderai essere noblie il quae iudicio in quel la parte lasciai a te: sarai del numero de grandi per cio che quella sonon inobili i quali sotto nome di plebe on si induconon come nella detta parte fu detto Et per tanto pare che questa tua seconda domanda come detto e sia in cauta et superfula: Et il poeta pertra cha dice che domandare saviamente e grande sessno dinteridimento. Ma non obstanti i detti corati ar gomenti dico che questa tua seconda domanda pro cede et none superflua. Et accio che questo inten da megli e da sapere che questa domanda dioe do mandare se acluno e nobile o plebeio si puo pre hendere et intendere i due modi Luno modo sie secondo ragione comune Laltro modo sie seocndo gli statuti delluogo donde e colue di cui si domanda Et questi due diversi modi dintendere son chiari Il primo e chiaro percio che nullo dubbio e che se nullo statuto fosse al mondo nente dimeno e v ro adure secondo ragione comune et seconda la scrittura sancta che perli luoghi del omndo sono de nobili et de plelbi. Et quelli sono nobili et quelli plebei i quali et secondo che chiaramente fu detto di soptra risondendo all tua prima domanda dove examinamo che chosa era nobilita et che era noblie et che era plebio. I secondo modo dintendere e chiaro: percio che come ancora fu detto di sopra nel detto luogo. La citta per suoi statuti puo di nuovo concedere altrui nobilita et fare altrui nobile an zi piu su detto che colui era nobile il quale era