Lapo di Castiglionchio

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et bilanciando colla decta doctrina della nobilità assai chiaramente perte stesso potrài prendere buono et vero iudicio et discernere se se nobile /o/ plebio. Et se bisogno fusse ne potrài conferire con alcuno che sia di piu maturo iudicio dite/ accio chel tuo jovenile affecto tirandoti piu qua /o/ piu la non torcesse il vero iudicio. Pero che come disse Francesco petrar {Messer Francesco petrarcha} cha poeta clarissimo in una epistola/ laquale á me destinò (et laquale nella tua età piu tenera apparasti amente) foglono fiudicii delli amanti /cioe di coloro che amano troppo una cosa essere ciechi. Dico adunque cominciando chel primo luogo che nostri progenitori possedessono (secondo lantica fama durata da tanto tempo inqua / che del principio nulla memoria dhuomo è) fu uno castello nel paese di validisieve che si chiamo Cuona: et ancorà cosi si chiama il poggio el sito delluogo presso alla cittàdi firenze a dieci migla. Fu ildecto castello fortissimo disito et dimura et dircocca secondo che anchorà appare perlisegni et perle vestigie delle cose disfacte. E de vero secondo che la decta antica fama sempre infino al di doggi ha predicato et facto notorio nella città et nel contado difirenze. Quello luogo fu acommune dicoloro che oggi sichiamano quelli da volognano et della nostra famigla che oggi si chiamano quelli da castiglionchio/ i quali tutti in quello tempo ivi furono una famiglia et duno proprio sangue / et chiamavonsi signori da Cuoria. Et ivi cosi tutti in sieme hebbono grande stato et in tutto el paese tenuti et

{ Benchio non sia di quel grande honor degno Che tu mi fai che teninganna anmore. Che spesso occhio ben sa veder torto dite Messer Franceso in un so netto che comincia Il male mi prene Cuona}

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TER lasua parte didetto castello alaltro lato che oggi sichiama da volognano riservando solo á se lapadronerìa della chiesa: laquale padronìa usando inostri maggiori, et perquesta cagione usando neldetto castello ne nacque grandi scandali, zuffe, et questioni traldetto lato che oggi sichiama davolognano elnostro lato predetto. Il perche senefece conpromesso in Antonio diLando degliabizi et Jacopo dalberto de gli alberti grandi et potenti cittadini difirenze: I quali disposono che aquelli di Castiglionchio non fosse lecito dandare aquella chiesa divolognano, mache incompensatione dicio il prete dessachiesa dovesse ogni anno la vilia della festa principale della chiesa delcastello dicastiglionchio cioe Sancta Marìa amezo agosto mandare perlo suo cherico unobello castrone vivo et grasso atutti quelli dacastiglionchio permodo ditributo et dicenso et cosi /e/ observato infino aoggi et observa. Et quando ilprete morisse idetti davolognano dovessono nominare alquan- ti preti dequali quelli dacastiglioncho nedovessono prendere uno et cosi se observato. Erano ancora padroni dipiu altre badie, pievi & chiese lequali percio che sono perdute non curo raccontare. Hora /e/ vero che secondo che lafama antica datanto tempo inqua che delsuo principio none alcuna memoria d'huomo. Il detto castello diCuona fu disfacto tutto perlo comune difirenze; et lacagione secondo ladetta fama et altre relationi et informationi fu percio che idetti dacuona perledette loro castella tenute et ville et fideli

{Antonio dilaqndo deglialbizi. 1 acopo dalberto deglialberti.}

{Tributo di quelli da Volo gnano à quelli da Castiglionchio. [different hand]Di pagare al mandare un castrone per La Mad.onna di mezzo Agosto il Prete della Chiesa di Volognano in recognizione di padronato di quagli da [?]uona, [?]ano padroni insieme con [?[lli da Volognano}[bracketed]

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TER chella haveano salvo cheldecto omune fecie disfare tutto ilcastello et laroccha et cacciare parterra. Et anchora aldi doggi /e/ il poggio elsito et lachisea ácomune di quegli da volognano et da Castiglionchio. Et fu questo come detto /è/ gia fa tanto tempo che diciò memoria dhuomo non /è/ senon per continuata fama ditempi intempi. Et fu tutto questo lunghissimi tempi inanzi che diparte guelfa /o/ ghibellina infirenze fosse mentione; /o/ digrandi /o/ popolani fussi facta alcuna mentione secondo chepiu giu dirò. Daldetto disfacimento deldetto castello dicuona inquà per le dette cagioni sempre furono, et stettono divisi luno dalaltro de detti due lati, et nemici, et contrarii luno allaltro. Et inogni cosa che nasceva /o/ infirenze /o/ incontado sempre prendeano diversa parte luno da[-] laltro: bene che lungo tempo ritennono luno lato & laltro ilnome dacuona, Et larme comune: cioè ilcampo biancho et lecatene azurre come ancora ciascuno diloro porta. Di poi dopo lunghi tempi apoco apoco presono ilpredetto uno lato ilnome da volognano, et rimaste grande tempo ilnome antico dacuona allato che oggi sichiama daCastiglionchio infino atanto cheac[-] qui starono ilcastello diCastiglionchio, il quale oggi tengono et allorà cominciarono aessere chiamati quegli daCastiglionchio, come che ancorà grande tempo poi erano chiamati dacuona et eglino stessi nelle loro carte che poi apiu tempo feciono sichimarono daCuona. Ildecto acquisto deldetto castello diCastiglionchio si fece negli anni domini mille dugento quatro inquesto modo che idetti nostri progenitori che allorà erano per-

{Castigliochio acquistato [?], dlladella famiglia de Ricasoli}

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PA[tab]XXIIImutarono con nobili huomini da ricasoli dicui era ildetto castello dicastiglionchio ledette due loro tenute divaldarno cioe failla et faella; La carta dellaqua le pernuta troverrài nelmio cassone delle carte antiche nella mia torre da Castiglionchio Il tenore dellaquale redocto perme involgare sermone, ad perpetua memoria pongo inquesta epistola, accioche se si perdesse lacarta rimanga ilsuo tenore; ilquale secon do laforma antica de contracti che allora fusana èquesto cioe Nelnome del Signore nostro Jesu Christo: nellanno della domenica incarnatione Mille dugento quatro tertio nonas doctobre Indictione octava hore?

Manifesto e noi inverita Guido capo figluolo di quinti adrieto di Rinieri diberlinghieri da ricasoli. E tertio decimo Kalendi dinovembre nella detta medesima inditione Rinieri: Alberto, et Ugo fratelli, et figluoli del predetto Rinieri diberlinghieri, et adalalsia loro madre conconsentimento de modualdi dedetti miei figluoli, et adalina mogle diRinieiri conconsentimento didecto Rinieri mio marito: Et conlegiprima domanda di Guido ordinario iudice, et congrua risponsione sequita Comunemente per questo instrumento di vendita, et dipermutatione, di presente perfecto, di dominio, diproprietà et diragione di possessione havere venduto, et per nome dipermutatione havere dato, tradito et conteduto me Gido capo à voi Aldobrandino et Rinieri fratelli; figluoli che fusti di Tribaldo daCuona riceventi per voi et come procuratore ditribaldo fratello vostro, et devostri et suoi heredi inperpetuo: Et noi Rinieri; Alberto:

{Ricasoli} {[bracketed]Tenore dellacarta dicastiglincho di permutatione facta conquelli daricasoli. Et dacquona detti oggi dacastiglionchio con fail la et Faella.}

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TER dirota: dalterzo via: da quarto ifigluoli digherarduccio. Unaltro donicato presso afossi delcastello dalprimo lato della chiesa disancta maria: dalsecondo via: dal terzo ifigluoli difierluti: dalquarto soavino. Una altri peza diterra ivi presso dalprimo lato e defigluoli difierluti: dalsecondo ilfosso delcastello: dalterzo della detta chiesa, ede amputata. Unaltra peza nella pendice dalprimo lato ifigluoli difierluti: dal secondo fossato: dalterzo ilcastello: dalquarto dipiero delmaestro. Una altra peza a sanprognano alaquale dadue lati corrono [lefuice?]; dalterzo ifigluoli difierluti. Donicato darosano dalprimo lato fossato: dalsecondo labadia che fu divillano; dalterzo philippo et schudo, dalquarto della badia et dischudo. Uno altro ivi presso dadue lati fossato; dalterzo caccialoste et dipaganello; dalquarto via. Et una altra peza diterra et divigna ivi presso allaquale dalprimo lato /e/ labadia, dasecondo elfiume darno, dalterzo diphilippo. Et lame[-] ta dogni cosa chea et tiene megliorello. Et lameta duno colto damoriano de figluoli disantini. Et laragione et luso iquali habbiamo nelfeudo, il quale ha danoi prete figluolo del maestro aldobrandino. E figluoli dibonfantino maestro. E figluoli diborgognone E illoro perlo detto feudo. Ancora questi fedeli nostri et ogni ragione che habbiamo inloro cioe Aldobrandino dalle corti Albertino deforno. Alberto dalle corti. E figluoli diloctieri dirobolo da cascia ifigluoli batoli davernano. Ifigluoli difede dalpogguiolo. Ifigluoli di mongallo dallavachio. I figluoli dichello darosano.Ifigluoli dipepo dallanticroce. Ifigluoli

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PA[tab]XXIX Altrimenti ildoppio diquello onde fossi facta molestia overo lite, dare alloro et agli heredi persolemne stipulatione promise et giuro Senon et inquanto colloro parola vifossono rimasi Si veramente che ditermine intermine sotto uno medesimo giuntamento et pena sieno tenuti: Salve niente dimeno tutte lesopradette obligationi, promissioni lequali nella carta sicontinene. Ancora Guido ubertini in tutte queste cose ogni aiuto dilegge /o/ diragione renuntiando per stipulatione promisse adetti Aldobrandino et Rinieri perse: et per tribaldo come procuratore riceventi et loro heredi che se per alcuna notitia /o/ vero notitie /o/ vero tenere /o/ vero per altro modo scientia /o/ vero lodo /o/ vero conventione pagassono adalcuna persona /o/ vero persone infino in cento lire perle dette cose comperate /o/ vero permutate o per cagione di quelle di qui a chalendi proximo /o/ vero da detti chalendi Ianuarii infino adue anni proximi che alloro ristitiura interamente quello che pagato havessono infradue mesi proximi dopo la richesta: atrimenti promise dare allui ildoppio deldetto pagamento: facto infirenze. Seguitano itestimoni allacarta iquali non pongo. Appresso seguita una altra carta et comincia cosi[:] Anche idus didicembre detta medesima inditione facto in Ricasoli Alberto et Ugo fratelli, efigluoli Rinieri berlinghieri et Adalasia madre conconsentimento defigluoli et Adalma moglie di Rinieri darustico iudice domandata concosentimento delmarito intutto et pertutto olbigarono {Tenore dunaltra carta appartenente adetta permutatione di Ca[-] stiglionchio et diFailla et Faella.}

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quasi cio gli paresse convenevole considerata l'antica et servile sua conditione, et furno poi sempre amici. Et non voglio che ti maravigli chel detto giovane fusse dediscendenti duno dedetti nostri fedeli et vaxalli cosi antichi: peròche ancora al di doggi sono nella contrada del detto castello di castiglionchio molti de successori delle dettte famigle nostri antichi fedeli et vaxalli; et molti ne sono nella città di firenze in fino all uficio de signori facti cittadini et arte[-] fici, et ricchi, et negli uffici della detta città di firenze infino alluficio de signori priori / de quali alcuni sono guelfi et alchuni ghibellini. Non scriverrò qui quali sono i guelfi et quali i ghibellini per honesta; ma tu ne tempi che avrai a conversare colloro porrài tu cura; et vedrai, che coloro, che sono guelfi no possono dimenticare lantico amore et piu siristringono colla nostra famiglia, et piu leali, et fedeli sono et sono stati,che gli altri. Et cosi per contrario i ghibellini si sono istranati et dilungansi danoi, et fanno vista di non si ricordare dello antico legame il quale secondo idio forse anchorà none soluto; però che il detto legame di fedelta non fù soluto dispontana volontà de nostri progenitori ma dipropria volontà dichi volle et pote piu; et fu perlo meglo non forse dinostri progenitori ma del comune di firenze chelfece alloro et a molti altri per vivere in pace. Horà ritorniamo al primo proposito, et continuviamo di dire delle antichitadi: di constumi; delle riccheze; dello stato de nostri progenitori al fine che detto /e/ di sopra. Et dico che ancorà truovo che i detti nostri

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progenitorio essendo accepti al coumnie di firenze pelle cagioni predette et per altre operationi accepte a esso comune Vennono gia sono lunghissimi tempi ad ha bitare nella citta di firenze; Et questo fu nel tempo che sifeciono le seconde mura della citta di firenze che fu secondo che scrive il savio et antico huomo Giovanni villani cittadino di firenze historiographo verissimo nel quinto libro della sua cronica nel capi tolo LXXXXIII negli anni di christo MLXXVIII Et nel detto medesimo e dove discrive et di nostra lordine delle dette seocnde mura della detta citta: dice che si cominciarono le dette mura dalla parte del levante alla porta di San Piero maggionre la qual fu alquanto drieto alla detta chiesa mettendo il borgo di sanpiero maggiore et la chiesa predetta dentro alle nuova mura. Et poi restrignendosi dalla parte di tramontana poco di lungi et presso al quanto fece ghomito a una postierlla che si chiamo la porta alber tinelli per una schiatta chera in quello luogo che cosi fu chiamata Poi seghuirono fino alla porta di borgho san Lorenzo dentro alle mura. Et poi appresso heb be due postierle luna alla forcha di campo corbolino laltra si chiamo la porta del baschiera Consequendo poi infino alla porta di san paolo Et appresso sequendo poi infino alla porta di san paolo Et appresso sequendo poin infino alla porta della carraia alla quale fece fine il muno in su larno Ove poi si comincio et fece il ponte alla carraia nominato per lo nome di quella porta Et poi sequendo le mura non pero troppo alte in su lari va d arno mettendo drento cio chera di fuori alle mu ra vechie et cio era il borgo di sanbranchatio et quello

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di parione Et quello di sancto apostolo et quello di por ta sancta maria infino al ponte vechio et poi appresso in su lariva darno et infino al castello alta fronte Di la si partirons al quanto le mura da la riva d ar no si che virimasse via in mezo et due postierle onde sandava al fiume. Poi facevano canto et volgeano dove e oggi la coscia del ponte rubadonte et ivi alla rivolta avea una porta che si chiamava la porta de buoi che poi fu nominata la porta di Messer Ruggieri da cuova perche i detti da Cuona che oggi si chiamano quelli da Castiglionchio quando vennono ad habitare alla citta si posono in su la detta porta Cosi ad littera racconta il detto Giovanni Villani histo riograho nella deltta cronica et nel detto capitolo Udi dire essendo io giovane a Tribaldo da castiglion chio dico dell ultio tribaldo cosi dico perche mode di sopra appare per lo tenore della detta carta et piu giu il vedrai piu chiaro quando parlero delle person de nostri antichi progenitori queto nome fu ant co nella nostra famiglia et piu et piu vene furnon di questo nome fu costui huomo di grande me moria delle cose passate et di grande eloquenta et visse lungo tempo chelle case poste sopra la detta porta nelle quali da prima vennono inostri progenitori ad habitare come recita il detto hi storiographio Giovanni Villani furono loro donate per comune di firenze per operationi facte per loro a esso comune accepte et grate Et tenne quella porta il nome di Messer Ruggieri da Cuona infino che fu disfacta et fecesi el terzo cherhio delle

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mura Certo e grande tempo poi che fu disfacta ritenne la contrada il detto nome cioe alla porta di Messer Ruggieri da Cuona Et a di miei quando si bandi va uno cittadino morto diqulla contrade secondo el costume della terra dicea il banditore alla porta di Messer Ruggieri da Cuoona andate che morto il tale Vidi anchora pochi anni sono passati una carta nella quale Antonio di Messer Francesco da barberino iudice cittadino di fiernze il quale fu giovae di nobile ingegno have figurata molto propriamente tutta la citta difi renze cioe tutte le mura et la loro min funa tutte le porti et loro comi tutte le vie et piaze et loro nomi tutte le case che orto havessono siche chiara mente siconoseano Et ancora scripto era di sua man no in sun ogni via et luogo il nome et quando venne a questo luogo scripse questo si chiama la porta di Messer Ruggieri da cuona che oggi si chiamono quelli da casti glionchio e di questo luogo ove finisce la via che sicha ma la via di san romeo et mette in su la piaza di rim pecto al corso detinori ove in fino al di doggi e con servato el primo sito di quelli da cuona che oggi si chia mono quelli da catisglionchio Et come che fosse el detto sito comue a tutti e conforti oggi e tutto mio proprio pero cheo comperato tutte le parti degli altri conforti a fine se adio piace di megli conservallo et accre scierlo et ivi anchora oggi di dimoro Et che que sta porta si chiamasse cosi appare chiaro per lo sta tuto antico del communie di firenze post nel volu me degli statuti nel terzo libro del capitano nel cxxxvi Lacui rublica redutta per me in volgare

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